Suggestioni.
Se penso all’incontro che i bambini ed i ragazzi hanno avuto con lo scrittore di Pecora nera mi sale questa parola alla mente. Suggestione sulla Treccani dice: influenza esercitata da una persona su di un’altra e che vale a suscitare idee, convenzioni, sentimenti, propositi e azioni. L’istruzione e l’educazione si fondano appunto su questa influenza suggestiva della parola e dell’esempio.
Questa è la magia che è riuscito a creare lo scrittore dal talento poliedrico Andrea Valente il 20 ed il 21 marzo 2017, quando è venuto a trovare i bambini della materna, delle elementari ed i ragazzi delle medie dell’Istituto Comprensivo Giacomo Matteotti di Cave.
A suo dire la parte più bella del suo lavoro è infatti quella del contatto con il pubblico.
Andrea si ferma laddove tutti gli altri passano e nei suoi giri, a volte, trova anche l’ispirazione per la sua prossima storia. Le sue storie sono un arcobaleno di animali, situazioni, personaggi al limite del paradosso e tutte riescono a strapparti almeno un sorriso, se non una sana risata liberatoria.
Gioca con le parole, nel senso più stretto del suono e della sintassi, per questo il suo pubblico preferito è quello dalla quarta elementare in poi, ancora meglio le medie. Questa volta, però, non solo è riuscito ad intrattenere i bambini delle classi prime e seconde elementari, ma addirittura una classe della scuola materna.
– Cosa si fa per non fare lezione? Si leggono anche i libri! – dice Andrea alle prime classe accorse alle 9:30 di questo lunedì mattina in aula docenti.
Alto, scarpe marroni a punta vissute, jeans, maglione grigio a zip, viso aperto, occhi che hanno visto tanto: così ci appare Andrea.
– Io nella vita di professione racconto storie. Anzi, no, voi raccontate storie, come quelle che dite alle vostre maestre per non fare i compiti. Io racconto LE storie: visto con un articolo come cambia la frase? La grammatica è una cosa e la parola un’altra. Se dico storia, intendo un’esposizione ordinata di fatti e avvenimenti umani del passato, ma se dico LA storia, intendo un insieme di personaggi inventati, luoghi indefiniti e tempi immaginari. Spesso la chiave è piccola ed a volte è un dettaglio che fa aprire un cancello.
Attualmente Andrea Valente ha pubblicato quasi 40 libri. Il primo libro è dell’anno 2000 con pecora nera, il personaggio anticonvenzionale che ha fatto epoca negli anni ’90: chi è che non aveva uno zaino, un diario o anche solo un biglietto di auguri dello strano animale nero e riccioluto di Andrea Valente?
Le domande dei bambini e dei ragazzi rivolte ad Andrea sono tante, sentite e spesso sorprendenti.
Tutti i presenti si sono dimostrati entusiasti di questo incontro che, sono certa, rimarrà inciso nella loro memoria. D’altronde non capita tutti i giorni d’incontrare uno scrittore e tanto meno di poterci parlare, conversare e scherzare.
– Come nascono i tuoi libri Andrea? – chiedono in tanti.
– I miei libri nascono da un’idea che si concepisce, come un bambino. Come si fa con un bambino , infatti, scelgo il nome e quando nasce, gli metto una copertina per non fargli prendere freddo. Anche il libro ha una data di nascita, che è la data di quando è stato stampato. Io sono il papà dei miei libri e voglio bene a tutti ugualmente. Alcuni mi danno da vivere, altri sono una schifezza, ma sono i miei libri.
Da lì è un correre tra la storia dell’elefante sotto al letto, a quella degli streghi, per passare al gioco del naso color naso e ritornare alla storia di Babbo Natale.
Suggestioni.
Le idee sono bellissime e le trovi dappertutto. Tutto è un’idea, bisogna solo scegliere quella giusta.
Con la fantasia si risolvono i problemi.
Gli adulti mi sono antipatici, allora scrivo per voi ragazzi che un giorno dovrete aggiustare i nostri errori.
Siamo diversi l’uno dall’altro: solo la diversità può migliorarci. Un gatto è un gatto dall’antico Egitto ad oggi, l’uomo no, è diverso.
Usare il proprio pensiero, invece di prendere in prestito quello degli altri.
Ci salutiamo con quest’ultimo aforisma: Non è facile essere una pecora nera, ma è l’unico modo per non essere qualcun altro.
A presto!
Irene Pezzi, Associazione genitori, Cave.